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TEATRO PIU´

 

PRESENTA

 

ARIA DI NAPOLI

 

Il Musical

L´evento piú atteso dell´anno!

 

Tra miti e leggende...

...un percorso in musica dedicato a uno dei parimoni storici, artistici e culturali

piú straordinari e famosi del mondo:

La Canzone Napoletana.


Nu pianefforte 'e notte sona luntanamente,

e 'a museca se sente pe' ll'aria suspirà.

È ll'una: dorme 'o vico ncopp'a nonna nonna

'e nu mutivo antico 'e tanto tiempo fa”.

Salvatore Di Giacomo

 

TEATRO PIÙ S. R. L.

Piazzetta Duca D’Aosta, 265 - 80129 NAPOLI

P. IVA 04748931211

 

Il PROGETTO: ARIA DI NAPOLI

 

Scopi e finalitá del progetto:

 

Lo scopo è la promozione e divulgazione della Canzone Napoletana in Italia e nel mondo attraverso la rappresentazione del musical Aria di Napoli, per mantenere intatto il suo fascino millenario, il suo modo di essere, la sua originalità e la sua tradizione culturale e popolare, attraveso la rappresentazione di spettacoli di alto pregio a supporto della nazionalizzazione e della internazionalizzazione di una offerta che dia la possibilità alla grande tradizione artistica della città di Partenope, il sostegno e la competitività a supporto di chi produce un’arte che non può essere relegata a un labile ricordo ma viva grazie a un forte impulso, ancora capace di stupire, emozionare e far divertire il pubblico con i suoi canti, i suoi interpreti e le sue danze.

 

Tutto questo nella convinzione che il rafforzamento e la crescita delle imprese del sistema imprenditoriale, attraverso la realizzazione di eventi culturali, possa trovare un valido appoggio privato ed istituzionale, per affrontare le sfide del mercato globale.

 

A tal fine la promozione del tour Aria di Napoli, è sostenuta con le seguenti attività:

  • missioni economiche e workshop all’estero e in Italia;

  • partecipazioni e coordinamento di fiere in Italia e all’estero;

  • organizzazione di workshop nazionale ed internazionali

  • accoglimento di delegazioni estere, finalizzate alla creazione di una rete di networking e a contatti con il mondo imprenditoriale locale;

  • stipulazione di accordi, convenzioni e rapporti di collaborazione, con Regione Campania, Regioni italiane, Comuni nel territorio italiano, Camere di Commercio nazionali ed estere, enti ed istituzioni nazionali ed estere;

  • organizzazione di seminari e convegni e tavole rotonde, sulle principali tematiche dell’ internazionalizzazione della cultura partenopea e sui mercati di particolare interesse per le imprese;


Scheda sui contenuti


UNA TRADIZIONE ATTUALE 

 

Il musical Aria di Napoli, è un‘antologia delle più celebri melodie nate all’ombra del Vesuvio che hanno segnato la storia musicale dell’Italia intera. Cantate e ballate storiche come ‘O sole mio, Era de maggio, ‘O surdato innamorato sono reinterpretate da giovani: sette cantanti che con la mitica Parthenope e otto ballerini, sono i protagonisti di una produzione che ripropone la grande tradizione culturale partenopea senza languori e wellerismi nostalgici. Ecco quindi “Aria di Napoli”, sottotitolo Neapolitan Music Show.

Più si entra in questo spettacolo e più si provano emozioni.

Si è attratti dai colori sbiaditi ma vivi della sua armonia.

Ci s´immerge nell´oblio della sua intramontabile musica e si ha netta la convinzione che la Canzone Napoletana sia uno dei capolavori assoluti della musica di tutti i tempi e si è persuasi dell’attualità e della verità dei suoi autori, interpreti e musicisti.

Il realismo delle interpretazioni, nel virtual contest di una struttura scenica fatta di proiezioni e forme scarnificate, risaltata da effetti luce e audio tecnicamente e magicamente compiuti nell´ambito di coreografie, di costumi e di Parthenope stessa che con tutti i suoi images (ballerini con tute mimetiche) si muove con naturalezza, trovandosi a proprio agio, attrae fin dall’inizio lo spettatore.

Il tutto è diretto da una coscienziosa regia che sapientemente plasma e dà forma fino a far intravedere l´amore attraverso il quale tutti gli interpreti, nessuno escluso, si misurano con sagacia ed eleganza. Il musical è rappresentato da 15 quadri, dedicati alle varie evoluzioni temporali, di una canzone che nonostante crisi e periodi espressivi scadenti, non ha mai smesso di esistere.

Diffondere la sua cultura e tradizione è un atto dovuto.

C´è solo ed esclusivamente musica attraverso la tematica storica dei vari quadretti scenici, ogni altro elemento di scrittura scenica sarebbe stato sconveniente e fastidioso.

Che si tratti di musica o di scene o costumi o mezzi audiovisivi, tutto quanto interviene a non rompere la perfetta armonia della sua interpretazione naturale. Ció che emerge dall´opera è:

a) la storia (le radici)

b) la musica (gli interpreti)

Se il testo c’è (e nel caso di Aria di Napoli il testo si cela prevalentemente attraverso i passaggi storici di Parthenope e dietro le parole delle canzoni), la chiave di regia passa tutta attraverso la musica, le canzoni, gli interpreti, le scene, le proiezioni, le coreografie, gli effetti luce, la loro capacità di attualizzare e rendere credibile il tutto.

Il pubblico che ha assistito allo spettacolo, ha l’impressione di assistere non solo ad un musical ma ad una vicenda di quelle a cui per caso (o per inconfessabile volontà) si assiste quando si guarda fuori dalla finestra, dal balcone o dalla porta di casa, ascoltando i suoni e le voci dei venditori ambulanti, lo scherno e l’allegria degli scugnizzi di strada.

Allo stesso modo, il pubblico si scopre disorientato quando lo spettacolo “irrompe” silenziosamente nell’intimità dei salotti napoletani, là dove la classe e la bellezza imperavano in una eterna melodia di straordinarie opere musicali, altro che canzoni!

Il pubblico osserva tutto e il contrario di tutto… prova ad un certo punto l’imbarazzo di scoprirsi a curiosare in quello che accade dentro quei vicoli, quei salotti, quei cortili, nella Napoli di sempre, senza mai sentirne la muffa, l’estraneità, la polvere, la decrepitezza.

La soluzione, allora, sta nell’interpretare (artisticamente) la “realtà” all´interno di un mondo virtuale che ci appartiene che lo si voglia o no. Ma il realismo degli interpreti è la base e il presupposto. Probabilmente, se il carattere di finzione è ineliminabile tanto vale, allora, palesarlo.

E questa è la strada che abbiamo seguito nello scrivere e realizzare Aria di Napoli, ed è questa la chiave del suo straordinario successo.

 

Lo spettacolo (note di regia)

 

Mio padre, Mario Abbate, unanimemente considerato uno dei maggiori interpreti della canzone napoletana, se ne andò per sempre il 6 agosto del 1981, a soli cinquantatré anni.

Molto tempo dopo la sua scomparsa, per volontà di mia madre, aprii garage e cantina per fare l'inventario dei ricordi e dei suoi vecchi effetti personali. Trovai un piccolo bauletto di legno vecchio, umidiccio e tarlato che, tra i tanti madreperlati colorati e intarsiati, sembrava dimenticato.

Mi colpì: un po' come l'Harrison Ford alla ricerca del Graal, in Indiana Jones e l'ultima crociata, affascinato da quell'unico umile calice di legno in mezzo ai tanti calici pregiati.

Vi trovai qualcosa di veramente prezioso: l'Enciclopedia della canzone napoletana di Ettore De Mura e appunti vari di mio padre per uno spettacolo sulla storia della Canzone Napoletana, dai primi echi di Parthenope fino ai festival di Napoli.

Di lì l'idea di riprendere quegli appunti e farne un vero e proprio progetto, con il quale fare anche una riflessione sullo straordinario fenomeno internazionale che è stata ed è la Canzone Napoletana: un connubio tra musica e parole, laddove oggi siamo sempre più disabituati ad ascoltare in silenzio e prevale la cultura dell'urlo; un'opera che privilegia le sfumature, mentre oggi o si è bianchi o si è neri; una canzone di uomini innamorati, in un mondo dove sembrano esistere solo persone disamorate; una combinazione poetica di musica e testo per bravi interpreti, laddove tanti cantanti odierni snobbano l'interpretazione a favore della tecnologia.

Insomma, credo che per tutte le persone di buona memoria e di buon senso tornare, senza nostalgia, alla storia della Canzone Napoletana e rifletterci sopra, oggi sia più che necessario.

 

MASSIMO ABBATE

 

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